"Da viaggiatore a viaggiatore per quella specie di codice non scritto che ci portiamo dentro di noi, che non consideriamo "il viaggio" dalla distanza, né da quanto sia esotica la rotta, che non cerchiamo un insieme di visioni cartolina, in una parola che non siamo turisti grazieaddio, ma abbiamo la pretesa (forse) di cercare l'anima della storia che abita in un posto piuttosto che in un altro, che sta nella pittura della faccia e dei gesti delle persone, nell'architettura degli odori e dei racconti, ecco in questo Labico è un "posto" piuttosto che un altro."
Leggi il testo completo di Francesco di Giacomo al seguente link: Labico, con l'accento sulla "i".
La prima attestazione storica certa riguardante Labico risale all'VIII secolo con la denominazione di Fundum Longoienianum, toponimo probabilmente derivato dal cognome di tale Longus. Tale proprietà appartenente inizialmente alla Chiesa Romana e poi nei secoli ai Conti Tuscolani, ai Conti di Segni, agli Sforza Santafiora, ai Barberini ed infine al Pamphili.
Nel XVII secolo diede i natali a Francesco de Ficoroni, celebre per la "Cista Ficoronis" conservata nel museo di Villa Giulia in Roma. Nel 1880 il paese prese definitivamente il nome di Labico dalla Via Consolare Labicana di epoca Romana che lo attraversa. Il nostro paese ha dato altresì i natali a Raffaele Aversa, martire delle Fosse Ardeatine, e allo Chef stellato Antonello Colonna.
Da vedere :
Nel centro storico si possono notare i resti di 2 torri del castello Lugnano - La Chiesa di Sant'Andrea Apostolo edificata nel XVII secolo - un cippo funebre conservato presso la sala consiliare - il complesso degli "Arnari" interamente scavati nel tufo, strutture forse usate per pestaggio dell'uva - Palazzo Giuliani nato come stazione di posta per il cambio dei cavalli lungo la Via Casilina nel XVI secolo. A ridosso del paese lungo la valle delle Canepine è possibile ammirare 8 fonti e fontanili rifornite di acqua proveniente da cunicoli di epoca romana interamente scavate nel tufo (Percorso delle Fonti), i resti della Stadio "ad pictas" ed una grande cisterna romana chiamata "Grotta Mammea".
Da gustare :
" Zuppa di fagioli a pa' sotto ", " zuppa di piselli " ( piselli, zucchine, carciofi, patate) " Frascatelli " (acqua e farina bianca), " Pagnottu " ( pizza con farina di polenta, uvetta e sfrizzole-riccioli di lardo-), Pizza di polenta con ramoracce .
Nel centro storico sono presenti mattonelle in ceramica riportanti le ricette di tutti i piattitipici di Labico.
Prodotti tipici con marchio DeCo: Nocciola tonda gentile, Pizza pé tera, Roncoletta Labicana (prodotto Slow Food)